LITESPEED è da sempre sinonimo di titanio, e parlando di questo materiale non si può prescindere dalle difficoltà che si incontrano nel lavorarlo e saldarlo.
In Litespeed, le lavorazioni di taglio e piegatura delle tubazioni vengono effettuate esclusivamente “a freddo”.
Molte aziende, per velocità e facilità, considerata la durezza del materiale, ricorrono alla procedura “a caldo”, ossia scaldando il materiale fino a farlo ammorbidire. Questo trattamento di riscaldamento, piegatura e successivo raffreddamento, toglie al materiale alcune caratteristiche importantissime: resistenza e rigidità. Togliendo in parte tali caratteristiche, questi produttori sono costretti a non poter lavorare al meglio l’interno del tubo ed ottenere spessori minimi. Quindi, tali telai, obbligatoriamente usano tubazioni più pesanti.
In Litespeed la fase successiva è quella della lavorazione interna delle tubazioni e della sagomatura, fino ad ottenere spessori infinitesimi. Questa fase è importantissima al fine del peso complessivo ma soprattutto per dare, assieme alle geometrie, il carattere voluto al telaio (race, performance, comfort).
Ma ora veniamo alla saldatura. Questa fase è delicatissima in quanto la presenza dell’ossigeno nell’aria potrebbe contaminare le saldature. Per poter ovviare a questo problema, ormai da molto tempo, i saldatori americani, con la loro lunga esperienza nel titanio, non utilizzano più le scomode camere ad argon, ma delle particolari pistole per saldature TIG inverter ad arco pulsato. Ovviamente l’uso di questa attrezzatura richiede grande perizia, esperienza e decisione nell’eseguire il cordone di saldatura. La pistola stessa crea infatti attorno alla zona da saldare un’area inerte.